Docente: Riccardo Santolini, docente di Ecologia e Didattica delle  Scienze Naturali presso l’Università di Urbino e di Biodiversità  e di Valutazione di Impatto ambientale presso l’Università di Bergamo
Durata: 2 incontri
Giovedì 20,00 – 22,00
6, 13 marzo
Sede: Università Aperta Masina – Fellini, via Giuliano da Rimini, 8 – Rimini
Contributo €  30    


L’art. 9 della Costituzione richiama l’attenzione della politica, delle istituzioni e dei cittadini sul necessario riconoscimento delle funzioni e dei servizi ecosistemici. Le funzioni sono le azioni indispensabili per regolare gli equilibri dei sistemi ambientali; i servizi sono i contributi che gli ecosistemi apportano al benessere umano.Il valore di questo approccio al tema dello sviluppo dei territori trova conferma, infati, nella recente modifica dell’articolo 9 della Carta Costituzionale che così recita: “La Repubblica…tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni” (11/02/2022).Vogliamo tutelare gli ecosistemi e i servizi che questi offrono ai cittadini. Perciò pensiamo ad un ciclo di sviluppo basato su agricoltura funzionale, silvicultura e turismo sostenibile, cultura. Questi driver di sviluppo sono finalizzati anche al contrasto dell’abbandono e dello spopolamento. Valutiamo che ciò sia pienamente nell’interesse della pianura popolata e turisticizzata perché solo così si potranno conservare nel tempo e per le generazioni future le risorse fondamentali quali acqua buona ed abbondante, aria salubre e contesti culturali funzionali ai processi di implementazione e destagionalizzazione del turismo costiero.

La valutazione dei Servizi Ecosistemici e primariamente quelli di regolazione in quanto garanti del sistema e delle “unità di lavoro” (gli ecosistemi e le attività compatibili), diventa necessaria per determinare la salvaguardia nel tempo della funzione collettiva del bene cioè l’utilità sociale e il benessere derivante, nonché per mantenere intatte o incrementare le funzioni (commi a e b art.70 LN 221/2015) rispetto agli usi diretti delle risorse compreso il suolo.

Di conseguenza, a colui che con i suoi comportamenti virtuosi, concorrerà a mantenere e ad incrementare risorse naturali e gestirà funzioni ecosistemiche,  si dovrà riconoscere tale lavoro. Il riconoscimento di questo ruolo implica che il consumatore finale concorra in modo attivo al mantenimento nel tempo di queste funzioni, contribuendo al sostegno delle attività ad esse coerenti per il bene della collettività in nuovo approccio economico di tipo circolare e non più lineare.

Lezione 1: Il capitale naturale e le sue funzioni.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            Lezione 2: I servizi ecosistemici al servizio della collettività per una nuova economia del territorio.

Riccardo Santolini   


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